Essere multipotenziale: 4 cose che vorrei dire al me di 20 anni
Essere multipotenziale a volte vuol dire fare i conti con il passato. Ecco cosa direi al me di 20 anni a 20 anni di distanza
24 anzi.
C’è quell’espediente narrativo – come diciamo noi che amiamo mettere in fila parole e che ci divertiamo con lo storytelling – che consiste nell’immaginarsi di fronte al nostro io, me, Dino, più giovane e raccontargli cosa dovrà aspettarsi dalla propria vita.
Cosa cambierà, se andrà tutto bene e via cosi.
Sono sicuro questo giochino tu l’abbia già visto imbrigliato in qualche racconto, in qualche libro, in qualche film.
Bene.
Ho deciso di giocarci anche io.
Oggi voglio condividere col Dino vent’enne – ma anche trent’enne – che non avevano idea di cosa significasse essere multipotenziale, alcune riflessioni che mi piacerebbe aver fatto mie prima e che mi avrebbero risparmiato qualche magone di troppo.
Farò il possibile per non cadere nel patetico anche se non lo prometto, in questi giorni ho la lacrima facile e nemmeno so il perché.
Leggi fino alla fine perché secondo me alcune delle considerazioni potrebbero venire utili anche al tuo io attuale e magari risparmieranno qualche magone anche a te.
E soprattutto, in fondo ti metto un ulteriore riflessione che ti servirà sicuramente.
Ciao sono Dino!
Sono passato in alcuni anni dall’essere un tecnico avviato ad una carriera di progettazione, a diventare un direttore artistico in grado di organizzare oltre 500 concerti, per poi trasformarmi di nuovo in quello che sono oggi. Un marketer. Fino a quando vorrò.
Ciao sono Dino!
Sono passato in alcuni anni dall’essere un tecnico avviato ad una carriera di progettazione, a diventare un direttore artistico in grado di organizzare oltre 500 concerti, per poi trasformarmi di nuovo in quello che sono oggi. Un marketer. Fino a quando vorrò.
1. Sei multipotenziale e tuo padre non l'aveva capito. Ma tua madre si.
Hai 25 anni Dino.
Stai lavorando nell’ufficio tecnico di famiglia, e teoricamente tutto quello che vedi un giorno sarà tuo Simba.
Il problema è che a te di tutta la savana e dei suoi abitanti non te ne importa nulla.
Senti con tutte le cellule del tuo corpo di essere nel posto sbagliato, che nulla lì dentro risuoni con te.
E lo sai che anche se ti stai sforzando come un matto beh, questo non cambierà.
Continuerai ad essere nel posto sbagliato e a non riuscire a mettere davvero tutto te stesso in quel luogo.
Ecco cosa ti voglio dire.
Quando tuo padre quel giorno, ti ha detto che per la prima volta era deluso da te, e chi si era sentito in imbarazzo per colpa tua e del tuo “apparente” scarso impegno, non lo pensava davvero.
Lui ci ha messo un secondo per pentirsi di quello che ha detto. E due secondi per chiederti scusa. Due. Nemmeno il tempo di finire la frase.
Tu invece ci hai messo anni per non sentire nelle orecchie quella frase risuonare. E non sei uno che se le lega al dito. Al massimo è che quando fa male fa male.
Che poi è il problema delle frasi dette sbagliate. Escono in un attimo ma si fermano come l’olio su una superficie inclinata. Lasciano una pessima patina.
Quello che ti voglio dire è che quel giorno, come molti altri simili, ti aiuteranno a capire qual è la direzione che vuoi prendere e a trovare la forza per fare determinate scelte.
Ad un certo punto ti renderai conto che era tutto figlio di una tua attitudine multipotenziale e che, quando smetterai di guardare alle cose che non riesci a fare come gli altri vorrebbero, beh, quello sarà il momento in cui imparerai a guardare le cose che riesci a fare alla grande, come tu vuoi.
E quelle che riesci a fare ti renderai conto saranno enormemente di più.
Tua madre invece, la parola multipotenziale non sapeva cosa significasse, ma ti aveva già capito da prima che ti capissi tu.
2. Sei multipotenziale e farai scelte avventate ma...
Ci sarà un momento in cui vorrai talmente tanto fuggire da un lavoro che detesti e da una vita che non hai creato, da prendere decisioni avventate in ambito lavorativo. E non solo.
Sbagliando tutto.
Facendo danni clamorosi.
Ecco quello che ti vorrei dire oggi.
So che farai scelte avventate e di certo non sono io in grado di cambiarle, questa non è una macchina del tempo.
Però impara questa lezione:
Non arrivare mai al punto di essere disperato per prendere una decisione. Cerca di volerti abbastanza bene per cambiare ciò che puoi cambiare, quando sarai ancora lucido per farlo.
So che ti sembra impossibile, perché anche tu in questo preciso momento della vita sbilanciata vent’anni nel passato, sei deluso da te stesso forse più di chiunque altro.
E volerti bene non ti viene facile.
Ed è per questo che questi due centesimi forse non servono a niente. Sono lezioni che si imparano solo dopo che ci si sbatte il muso come faceva Ralf super mega maxieroe mentre imparava a volare.
Però se non servono a te Dino trentenne, servono a me che di anni ne ho 44, e che qualche lezione l’ho imparata anche se ci ho messo parecchio.
Ad esempio, che buona parte delle situazioni sbagliate che hai vissuto sono legate al fatto che hai cercato di adattarti ad una vita che non era minimamente in sintonia con la tua attitudine.
Hai voluto essere simile ad altri.
Ecco la novità. Non è necessario essere simili agli altri.
È molto meglio che tu scopra te stesso.
A quel punto vedrai che non vorrai più scappare da nessuna vita perché la tua ti piacerà parecchio.
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3. Essere multipotenziale significa non perdere i propri valori
Hai vent’anni e ti senti poco adatto in parecchie cose.
Hai un’intelligenza emotiva fresca e consapevole e senti di empatizzare con chiunque ( sei pure PAS ), però nel quotidiano ti relazioni perlopiù con persone che non sono realmente in sintonia con il te che vorresti essere.
E commetti l’errore di adattarti a loro cercando di cambiarti.
Ecco cosa voglio dirti.
Più di ogni altra cosa, prima di ogni altra cosa, identifica i tuoi valori.
Identifica quelle cose che ti rappresentano più di tutte, quelle che quando le senti vicine ti fanno capire che sei sulla giusta strada.
Perché sappi – e questo te lo posso dire perché adesso lo so – nella tua vita non cambieranno mai, ma sovente le nasconderai sotto il tappeto come fossero polvere.
Non lo sono. Quella polvere sei tu.
E se guardi meglio vedrai che non è polvere. Quella polvere finissima in realtà sono semi.
E sono tutte le cose che nel tempo, se darai loro modo di fiorire, rappresenteranno le basi sulle quali costruire tutto il resto.
Ricercale con cura.
In te stesso.
In ciò che ti circonda e che ti fa stare bene.
Rintracciali nella musica, nel libro giusto, in quel quadro visto ad Amsterdam che ti ha aperto il petto.
E soprattutto tienitele strette.
Col tempo ti daranno modo di rinascere.
E soprattutto, non potrai farne a meno e saranno la tua bussola.
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4. Essere multipotenziale vuol dire rileggere la realtà
Se dentro di te senti – e lo so che lo senti – la sensazione che non hai minimamente interesse a percorrere una vita fatta di lavoro sicuro, casa di proprietà, week end con gli amici e vacanze in estate, sappi che quella sensazione è esattamente ciò che sei.
Lo so che a quel tavolo, mentre tutti parlano della loro carriera, dell’auto nuova, della partita di calcio e degli affitti in rialzo tu ti senti fuori posto.
Non te ne importa nulla.
So che ti piacerebbe molto guardare in faccia i tuoi amici e domandargli : “siete felici?”
E so che non lo fai perché ti guarderebbero strano.
E non hai voglia di sentirti strano, ti ci senti già fin troppo.
Ecco. Sappi che tra una ventina d’anni te ne sbatterai e sarà la prima domanda che farai a tutti e si, ti guarderanno strano, ma ti piacerà parecchio leggere un divertito stupore dietro la tua domanda inaspettata.
Una domanda che dovrebbe essere la più comune del mondo ma che quasi tutti hanno paura a pronunciare perché temono la risposta. O forse temono che venga loro riproposta di rimando.
Ecco.
Tu non avrai più paura di rispondere perché se per qualche motivo in quel preciso momento non lo sarai (felice), sicuramente avrai una chiarezza cristallina di dove stai andando e tanto basterà.
Arriverà un momento in cui sarai in contatto con la realtà che cerchi e la riscriverai come vuoi tu, uscendotene da tutte le convenzioni sociali che tanto ti hanno disturbato negli anni.
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Essere multipotenziale vent'anni dopo.
Ho scritto questo pezzo di getto, e ho deciso di postarlo senza troppa riflessione, caso mi venisse voglia di non farlo.
Lo so che parla di me.
Ma so anche che questo parlare di me, in qualche modo parla anche di te.
Perché qualcuna di queste criticità forse, si è palesata anche nella tua vita.
Se ti va, raccontamelo.
Sotto trovi tutti i miei contatti.
Quando ripenso al mio passato però, di una cosa mi rendo conto.
Il me che dai 20 anni è arrivato ai 44, ne ha passata qualcuna.
E non di certo solo per via della multipotenzialità.
Nel bene e nel male il me di 44 anni non esisterebbe se il me dei 20 non avesse percorso quei giorni.
Quindi forse in conclusione, è una sola, la cosa che realmente gli direi.
Ed è questa.
Non è andata come pensavi.
Ma è andata bene così, perché anche nei momenti in cui hai pensato che non ce l’avresti mai fatta ad arrivare al giorno dopo, l’hai fatto.
Avrebbe potuto essere tutto più lineare.
Ma non lo è stato.
E sai una cosa?
Grazie a tutto quello che non riesci a condividere ma che ti ha segnato in maniera indelebile, che ti ha fatto male da non farti respirare ancora adesso, oggi la vita è così reale.
Va bene cosi.
Ci leggiamo il prossimo articolo.
E se tutti i martedì condividessi con te idee e suggerimenti per aggiungere, ogni settimana, un pezzettino in più di consapevolezza nella tua gestione del tempo?
Cosa dici, potrebbe darti una mano? Se ti va di investire 5 minuti di lettura per ripartire con le pile cariche, c’è LEGGERMENTE. La mia newsletter. Leggila. Con Leggerezza.
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