Accettare e trovare se stessi: 9 effetti collaterali positivi (forse) che non ti aspetti​

Accettare e trovare se stessi: 9 effetti collaterali positivi (forse) che non ti aspetti

Accettare e trovare se stessi. 

 

Se c’è una cosa che accomuna la vita di ognuno di noi, è proprio questa: la continua ricerca di chi siamo davvero, il desiderio di accettare la persona che siamo e vivere finalmente in armonia con questa scoperta.

 

Ed è sempre una scoperta potente, quasi travolgente. Perché spesso la nostra vera identità resta sepolta sotto le dinamiche quotidiane, il rumore di fondo della società, i condizionamenti degli altri e un mucchio di zavorre che ci tolgono chiarezza di intenti.

 

Ma ecco la parte che nessuno ti dice: quando finalmente riesci a trovare te stesso, non è tutto rose e fiori. Anzi, arrivano una serie di “effetti collaterali” che possono sembrare positivi o negatividipende solo da come scegli di guardarli.

 

In questo articolo ne troverai almeno nove. 

 

L’obiettivo è duplice: da un lato farti sorridere, perché spesso basta un piccolo cambio di prospettiva per ribaltare tutto; dall’altro farti riflettere, soprattutto se sei ancora in viaggio alla ricerca della persona che sei davvero. 

 

Perché sì, dai grandi poteri – come diceva qualcuno – derivano anche grandi responsabilità.

 

Pronto? Allora andiamo all’avventura. 

Leggi fino alla fine, perché ogni punto ha la sua sorpresa.

multipotenzialità e produttività

Ciao sono Dino! 

Sono passato in alcuni anni dall’essere un tecnico avviato ad una carriera di progettazione, a diventare un direttore artistico in grado di organizzare oltre 500 concerti, per poi trasformarmi di nuovo in quello che sono oggi.  Un marketer. Fino a quando vorrò.

multipotenzialità e produttività

Ciao sono Dino! 

Sono passato in alcuni anni dall’essere un tecnico avviato ad una carriera di progettazione, a diventare un direttore artistico in grado di organizzare oltre 500 concerti, per poi trasformarmi di nuovo in quello che sono oggi.  Un marketer e soprattutto un amichevole professore di quartiere. E si, anche un Life Coach.  Fino a quando vorrò.

Come ritrovare se stessi?

Perché è così importante ritrovare se stessi? 

E, soprattutto, come ritrovare se stessi?

 

La risposta breve è questa: è fondamentale trovare se stessi e accettarsi, perché la maggior parte del tempo guardiamo la vita attraverso filtri che nemmeno riconosciamo. Ci muoviamo dentro a condizionamenti e false credenze accumulate negli anni, fino al punto da scambiarle per verità assolute.

 

Quante volte ti sei sentito “inadatto” a qualcosa, solo perché qualcuno ti aveva convinto che non fosse alla tua portata? A furia di sentirtelo ripetere, hai finito per crederci anche tu. Eppure non era la realtà: era solo un condizionamento.

 

Questo non riguarda solo chi ha un’attitudine multipotenziale (anche se chi mi legge sa che spesso scrivo per loro). Riguarda tutti noi, senza eccezioni. 

 

Il momento in cui inizi a capire chi sei davvero è anche quello in cui smetti di guardare il mondo con occhi offuscati. La realtà, da quel momento, appare per quello che è: libera dalle distorsioni.

 

E allora, come si fa a ritrovare se stessi? 

Non c’è una ricetta valida per tutti: ognuno ha il suo percorso. 

 

Tempo fa, però, ho scritto un breve articolo che può aiutarti a fare chiarezza su quale sia il tuo scopo. Se vuoi, puoi partire da lì: te lo lascio qui sotto. Buona lettura!


Per iniziare invece con i 9 effetti collaterali che si manifestano quando inizi ad accettare chi sei e a ritrovarti, continua con la lettura. Iniziamo immediatamente.

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1. Ti accorgerai definitivamente che il tuo capo è un cretino

Ebbene sì, questo è uno dei più grandi e potenti effetti collaterali. 

 

Per anni potresti esserti sentit* fuori posto sul lavoro: inadeguat*, non abbastanza brav*, vittima della famigerata sindrome dell’impostore. 

 

Se sei una persona multipotenziale, conosci bene anche la sensazione dell’“eterno esordiente”: quell’idea di non essere mai al livello dei colleghi, e ancor meno di chi ricopre un ruolo di responsabilità.

 

Così finisci per guardare il tuo capo come fosse competente per definizione, mentre tu, sempre lì a dover dimostrare qualcosa. 

 

Ma ecco la svolta: quando si inizia a trovare se stessi, ci si rende conto che non eravamo noi quelli fuori luogo. Non eri tu. 

 

Anzi: molto del tempo passato a coltivare l’autocritica ti ha sì permesso di crescere, ma ha anche minato prepotentemente e immotivatamente la tua autostima.

 

Ora tutto cambia: finalmente smetti di colpevolizzarti e guardi il tuo capo per quello che è. Vedi chiaramente le sue mancanze, la sua incapacità di valorizzare i talenti, la sua cecità davanti all’evidenza. 

 

Potresti brillare quanto Piazza Duomo a Milano il 25 dicembre di una limpida notte natalizia e lui non se ne accorgerebbe comunque. 

 

Non eri tu il problema. 

Lui è, semplicemente, un cretino.

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2. La tua carriera di finto entusiasta finirà bruscamente

Uno degli effetti più sorprendenti del trovare se stessi è il raggiungere un nuovo livello di autenticità. 

 

Nella vita quotidiana, ammettiamolo, recitiamo tutti: sorrisi di circostanza, entusiasmo forzato, finti interessi per sembrare più piacevoli o più adatti all’ambiente. 

 

Sul lavoro poi diventa quasi un’arte: facciamo finta che ci piaccia quel compito che in realtà ci annoia a morte, o ci convinciamo a partecipare a cene e serate che non ci interessano minimamente, giusto per “coltivare la vita sociale”.

 

Tutto questo ha un prezzo: giorno dopo giorno soffochiamo la persona che siamo davvero.

 

Quando si inizia ad accettare se stessi quella recita finisce di colpo. 

 

Scopri che hai il diritto di non dimostrarti entusiasta per forza, di dire “no grazie” senza colpevolezza e di lasciare emergere la tua autenticità in ogni contesto. 

 

Nel bene e nel male. 

Molto più nel bene che nel male.

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3. Ti ritroverai con molti meno amici, ma quelli rimasti saranno davvero in sintonia con te

Il problema di trovare se stessi è anche questo: non avere più paura di palesare la persona che sei in realtà. 

 

E qui arriva la questione spinosa: togliere le maschere sociali non è mai indolore, perché non sempre quello che c’è sotto piace agli altri.

 

Quando trovi davvero chi sei, smetti di nasconderti dietro convenzioni imposte dagli altri, discorsi vuoti, aria fritta e dinamiche che non ti appartengono. Vuoi solo essere la persona che sei. 

 

E l’autenticità? 

Beh, quello è un optional che si paga a caro prezzo.

 

In molti casi significa perdere persone che ci stanno attorno, qualche amicizia e persino relazioni familiari. Ma ciò che rimane dopo questo burrascoso atto di consapevolezza condito da pace cosmica sarà molto più autentico. Proprio come te.

 

E la cosa buffa è che più sei autentico, più lo diventano anche le relazioni che ti circondano. Se ci pensi, non potrebbe essere altrimenti. 

 

Trova te stesso e troverai persone più in linea con te. 

Anche se, probabilmente, saranno meno di quanto immaginavi.

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4. Potresti sembrare più arrogante agli occhi degli altri

Sempre ricollegandoci alla faccenda degli amici, aumenterà anche la percezione distorta che gli altri hanno di te. 

 

Provo a raccontartelo: raramente vediamo gli altri per quello che sono, li vediamo piuttosto per come li percepiamo.

 

E se gli altri, per una vita, ti hanno percepito come una persona di una certa tipologia, beh… nel momento in cui si apre una call perpetua con la propria parte più autentica e si fa un saldo e stralcio con la paura di mostrarla perché finalmente arriva l’accettazione, gli altri ti vedranno diverso.

 

“Ah, sei cambiato. Non sei più la persona di prima. Cosa c’è che non va?” 

 

Niente diamine. Dentro di te sarà chiarissimo: non c’è nulla che non va. Va tutto da dio.

C’è solo il fatto che, finalmente, sei la persona che senti di dover essere.

 

Eppure, nel momento in cui proverai a far presente che sei così e che va bene così, qualcuno inizierà a pensare che tu sia diventato un po’ più arrogante. Supponente. Consapevolmente eccessivo. Scrivilo come vuoi. 

 

Ci sta, fa parte del gioco.

 

La verità è che viviamo in una società fatta di dinamiche spesso finte, superficiali, che condizionano anche le relazioni personali. Quando queste relazioni smettono di essere finte, perché tu hai trovato la tua autenticità, si innescano dinamiche nuove, finalmente autentiche. Ma, abituati come siamo a rapporti preconfezionati, queste dinamiche risulteranno strane, atipiche, inusuali.

 

E così, l’autenticità diventa un piccolo fardello. 

Ma è un peso piacevolmente pesante da portare.

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5. Dirai più spesso di no

Dirai più spesso di no, con tutto ciò che ne consegue, nel bene e nel male. 

 

La comunicazione assertiva – cioè la capacità di dire di no – è uno degli spin-off più sorprendenti che derivano dal trovare se stessi.

 

Spesso diciamo di sì per tanti motivi. Uno dei più forti è il bisogno di sentirci accettati. E vogliamo sentirci accettati perché, in fondo, noi per primi facciamo fatica ad accettarci e a capire noi stessi.

 

Quando però trovi davvero chi sei, allora comprendi che tutti quei “sì” detti per compiacere gli altri o per guadagnarti una sorta di green card d’accesso alle loro vite non servono più. Non ne hai più bisogno.

 

Da quel momento i tuoi “no” diventano il tuo superpotere. 

Perché dire no porta con sé la piacevolissima conseguenza di liberare emozioni, liberare tempo, liberare la mente. Ti libera da stati d’ansia, da impegni indesiderati, da posti dove non vuoi essere e da cose che non vuoi fare.

 

Diventare una persona autentica è, a tutti gli effetti, il biglietto d’ingresso a una vita più leggera.

SEI IN DIFFICOLTÁ?

I tuoi molteplici interessi ti stanno mettendo in scacco e ti hanno impedito di crearti un percorso lavorativo chiaro ed appagante? Se ti va ho pensato di aprire questo spazio sicuro. Un modo per fare due parole e darsi una pacca sulla spalla a vicenda. Ovviamente non costa nulla.

6. Ti innamorerai di parti di te che pensavi fossero difetti

Trovare se stessi cambia radicalmente il modo in cui ci guardiamo.

 

Viviamo vite condizionate dalle convenzioni sociali, dal parere altrui, dal mercato del lavoro, dalla pubblicità, dal marketing… insomma, da qualsiasi cosa. 

 

Se non rispettiamo determinati standard, iniziamo a sentirci fuori posto. E tutto ciò che ci caratterizza, ma non rientra in uno schema prestabilito, diventa automaticamente un difetto.

Eppure, la vera conoscenza di se stessi ribalta la prospettiva. Trovare chi siamo davvero, accettarci, ci permette di rileggere tutta la nostra storia, anche quelle pagine che pensavamo fossero “scritte male”. 

 

All’improvviso, ciò che consideravamo un problema cambia aspetto: lo guardiamo con occhiali diversi e, quasi magicamente, assume un valore nuovo.

 

Quello che detestavamo di noi stessi diventa qualcosa che iniziamo a comprendere e persino ad amare. Perché proprio ciò che ci faceva soffrire era, in realtà, una delle parti più belle di noi. 

 

È una verità violentemente meravigliosa.

 

Spesso, infatti, dietro ai nostri presunti difetti si nascondono enormi pregi camuffati. A volte è solo lo sguardo con cui li osserviamo a determinare il loro valore. 

 

Diventa autentico, e amerai parti di te che fino a poco tempo prima avresti voluto cancellare.

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7. Scoprirai che la felicità non fa rumore.

Viviamo nell’era dell’esposizione mediatica. 

 

Tutto ciò che facciamo viene trasformato in un post. Qualsiasi notizia diventa qualcosa da commentare. Qualsiasi azione, qualcosa da condividere.

 

Siamo talmente condizionati dalla riprova sociale, dall’essere accettati e dall’accettarci solo attraverso lo sguardo altrui, che finiamo per voler apparire persino quando diciamo di non voler apparire. 

 

Ci ritroviamo a fare la morale sull’uso dei social… proprio sui social. A parlare di digital detox postando, nello stesso momento, le foto delle nostre vacanze.

 

Ma quando inizi ad accettare te stesso, ti accorgi che non hai più bisogno di legittimazioni né di riprove sociali. La tua vita diventa tua, e basta. Non avrai più nessuno da convincere, soprattutto non avrai più te stesso da convincere. 

 

Ciò che sei e ciò che hai ti basterà abbondantemente.

 

Questo non significa che smetterai di condividere o di postare ciò che fai. 

 

Ma c’è una grossissima, enormissima, mostruosamente prepotente differenza tra il condividersi e il cercare approvazione.

E tu, finalmente, conoscerai questa differenza.

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8. Diventerai allergico ai “dovrei”

Tutti, nella nostra esistenza, abbiamo dei doveri. 

 

Ma non tutti i doveri sono realmente doveri. Scusami il gioco di parole, ma è così.

Alcuni doveri che riteniamo obbligatori lo sono solo perché ci hanno messo in testa che “devono esistere”. E torniamo sempre lì, alle solite, dannate convenzioni sociali: quelle cose che “si devono fare” solo perché si fanno così.

Il momento in cui inizi a capire chi sei e ad accettarti, è anche il momento in cui riguardi la lista dei tuoi doveri e la riscrivi da capo. 

 

Riguardi tutte le priorità che credevi tali e inizi a fare pulizia.

Ti rendi conto di quante cose facevi solo per compiacere gli altri, per sostenere un ego fragile, per paura di non capire se stessi e deludere le aspettative. 

 

E allora, pian piano, le abbandoni.

 

Restano con te solo i doveri fondamentali, quelli che contano davvero. L’essenziale. Tutto il resto perde la sua maschera di necessità e semplicemente evapora.

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9. Avrai una chiarezza cristalina in relazione ai tuoi valori

Mi ritrovo spesso a riflettere sul fatto che nella nostra vita esistono due tipologie di valori. 

 

Alcuni valori sono simili al concetto di desiderio: se fa caldo, ho il desiderio di mangiare un gelato. 

 

Altri valori invece hanno molto più le sembianze della necessità: se corro mezz’ora sotto il sole a 40°, quando torno a casa ho la necessità di bere un bicchiere d’acqua.

 

Sono proprio i valori-necessità quelli che tendiamo a trascurare di più. Li vediamo talmente scontati, talmente parte di noi, da finire per nasconderli sotto il tappeto come polvere. Questo perché, spesso, non sono compatibili con la nostra quotidianità.

Facciamo un esempio: se uno dei tuoi valori è la famiglia e senti la necessità di passare tempo con i tuoi figli, ecco che questo valore-necessità rischia di essere messo da parte. La società così com’è strutturata ci costringe a mitigarlo. Se lavori da dipendente, potrai dedicare alla famiglia soltanto il tempo che rimane. Non è un’accusa né una critica, ma un dato di fatto.

 

Così ci convinciamo ad accettare le briciole di tempo, mentre dentro una vocina continua a ricordarci quanto quel valore stia soffrendo. 

 

Perché, in fondo, i valori-necessità li conosci solo tu. Anzi, a volte nemmeno tu li riconosci davvero, perché li dai per scontati.

 

Ora, imparare a conoscere se stessi e trovare se stessi significa proprio questo: fare chiarezza cristallina su quali siano i tuoi veri valori. 

 

Ma attenzione: questo effetto collaterale è devastante. 

 

Da un lato ti libera, dall’altro ti mette davanti a una scelta. 

 

Una volta identificati i tuoi valori-necessità, non sarai più disposto a comprometterli. E le conseguenze, da lì in avanti, saranno inevitabili.

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Accettare e trovare se stessi: conclusioni

In questo articolo ho provato a raccontarti 9 effetti collaterali del trovare se stessi. 

 

Ci ho scherzato su, ma ti confesso che, mentre scrivevo, ho vissuto io stesso la sensazione di un viaggio. Avevo iniziato pensando a un pezzo leggero, ironico, scanzonato… e mano a mano mi sono ritrovato dentro un altro racconto. 

Più riflessivo, forse più profondo.

 

Il tema dell’autenticità, del rintracciare la persona che siamo, mi sta molto a cuore. Forse perché lavoro nel web e, con un passato da esperto di marketing, mi rendo conto di quanto quello che fruiamo ogni giorno sia condizionato da astrazioni fasulle, trend precostituiti e idee preconfezionate. 

 

Voci così forti e polarizzate da non lasciarci nemmeno distinguere ciò che pensiamo davvero noi.

 

Lavorando con i ragazzi nelle scuole superiori lo percepisco chiaramente: avrebbero un bisogno enorme di incontrare se stessi, ma spesso non sanno da dove cominciare. 

 

Lo sento anche in me stesso, che su questo lavoro costantemente. 

 

E lo vedo nelle coaching: identificare i propri valori non è un optional, ma un passaggio obbligatorio per chiunque.

Perché senza trovare noi stessi non saremo mai davvero in grado di prendere decisioni giuste. E se non lo facciamo, resteremo sempre in una rincorsa continua, alla ricerca di quel pezzo di noi che abbiamo lasciato per strada.

Se sei arrivato fino a qui, grazie. 

 

E ora senza girarci troppo attorno, ti lascio la mia “marchetta finale”: se sei in difficoltà nella ricerca dei tuoi valori, se senti che la tua vita non somiglia più alla tua storia e vuoi qualcuno che ti accompagni in questo percorso, beh… è il mio lavoro. 

 

Ti lascio qui il link per prenotare una call gratuita. 

 

Ce la raccontiamo e vediamo insieme cosa si può fare.

 

Intanto, buona giornata. E se pensi che mi sia dimenticato qualche effetto collaterale, scrivilo nei commenti: sarà bello confrontarci.

E se tutti i martedì condividessi con te idee e suggerimenti per aggiungere, ogni settimana, un pezzettino in più di consapevolezza nella tua gestione del tempo?

 

Cosa dici, potrebbe darti una mano? Se ti va di investire 5 minuti di lettura per ripartire con le pile cariche, c’è LEGGERMENTE. La mia newsletter. Leggila. Con Leggerezza.

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