Il Giorno In Cui Sono Diventato Minimalista​

Il giorno in cui sono diventato minimalista

Diventare minimalista oggi non è una sfida.

Essere minimalista oggi – e realizzare tutto ciò che riguarda questa scelta – è molto più simile ad un Satori.

Una cosa di quelle che ti fanno sentire come il santone di turno che in un’attimo di illuminazione ha iniziato a percepire il battito d’ali di una farfalla, a sentire l’universo in movimento tutto intorno a se.

 

Infiniti poteri cosmici in un immenso spazio vitale.

 

Una sorta di genio della lampada di Aladin incrociato con tutta la parte mistica e kungfuika del guerriero dragone.

 

Ecco. Quando è successo che io, me medesimo, mi sono ritrovato a guardare l’orizzonte e a capire che – diamine – ero minimalista? 

 

Te lo racconto e si, ha davvero a che vedere con l’orizzonte.

Come al solito, leggi tutto l’articolo.

multipotenzialità e produttività

Ciao sono Dino! 

Sono passato in alcuni anni dall’essere un tecnico avviato ad una carriera di progettazione, a diventare un direttore artistico in grado di organizzare oltre 500 concerti, per poi trasformarmi di nuovo in quello che sono oggi.  Un marketer. Fino a quando vorrò.

multipotenzialità e produttività

Ciao sono Dino! 

Sono passato in alcuni anni dall’essere un tecnico avviato ad una carriera di progettazione, a diventare un direttore artistico in grado di organizzare oltre 500 concerti, per poi trasformarmi di nuovo in quello che sono oggi.  Un marketer. Fino a quando vorrò.

Cosa vuol dire essere una persona minimalista?

Essere minimalista significa liberarsi del superfluo per concentrarsi sull’essenziale. 

 

In tutto.

 

Rendersi conto che gran parte di quello che riguarda la nostra vita è una sovrastruttura che non ci appartiene, e che eleva solo il rumore di fondo del gran nulla che ce ne frega di ciò che non ci sta a cuore.

 

Guardare tutto ciò che ti circonda e chiederti: 

 

“Questo mi serve davvero? Mi porta gioia?” 
E per “questo” intendiamo tutto. Dai beni materiali, agli impegni alle scelte di vita.

 

E così, lentamente, iniziare a sfoltire, a lasciar andare, fino a sentirti leggero, centrato, potente. 

 

Quando scopri che meno è davvero di più, è lì che il minimalismo ti svela il suo segreto: ti rende libero.

 

Ti linko un articolo in cui ti racconto come diventare minimalista oggi. Da dove partire.

 

Vivere minimalista oggi: 10 punti di partenza Vivere minimalista oggi: 10 punti di partenza.   Si perché la domanda vera è: da …

Quali sono i vantaggi di essere minimalista?

Ovviamente sono molteplici i vantaggi.

 

Sia per quanto riguarda la produttività quotidiana, sia per quanto riguarda la serenità di vita conquistata.

 

Riguardano inoltre l’opportunità di rendere la propria vita sostenibile, da tutti i punti di vista che ti vengono in mente quando pensi alla parola sostenibilità.

 

Di questo ti parlo meglio qui.

 

Minmalismo e sostenibilità.

produttività e multipotenzialità

Ti andrebbe di approfondire questi argomennti ogni lunedì in  5 minuti. 

 

C’è LEGGERMENTE. La mia newsletter. 

Registrarsi è un attimo.

Il giorno in cui sono diventato minimalista.

Il giorno in cui sono diventato minimalista mi sono accorto che in qualche modo lo sono sempre stato, senza però mai capirlo.

 

E tutto inizia strano a dirsi da un acquisto.

 

 

Circa 4 anni fa – post pandemia – cercavo un vecchio camper per passare le vacanze con i miei figli e per provare una nuova esperienza.

 

 

Con un po’ di pazienza, di ricerca on-line, di fortuna, riuscii a trovare un vecchio mezzo del quale i proprietari si volevano disfare.

 

Messo malissimo esteticamente, ma perfetto dal punto di vista meccanico.

 

Tempo di portarlo a casa, di guardarlo con i miei figli, e già gli avevamo trovato un nome.

 

 

Neko no basu.

Che poi sarebbe il nome di un personaggio di un film di animazione di Ayao Miyazaki.

logo podcast

ASCOLTA IL PODCAST

Adori leggere ma hai poco tempo per farlo? Prova con il podcast. Ci trovi tutto quello che cerchi se stai esplorando la multipotenzialità.

Animali rari

il podcast sulla multipotenzialità

Il mio percorso con il minimalismo inizia su una collina

La vita in camper è parecchio strana. 

 

Hai sempre scelte da fare. 

 

Quale paio di scarpe portarti, perché due sono troppe. 

Quante magliette tenere – e scegliere accuratamente quali – perché non si sa mai.

Quanto cibo acquistare perché il frigorifero è piccolo, gli armadietti sono pochi e bisogna comprare solo ciò che serve, tenendo d’occhio il fatto che non vada a male.

 

Non solo. 

 

Il camper ti fa rendere conto dell’importanza degli spazi. 

Di quanto un luogo piccolo, se accudito, diventi enorme. 

E di quanto l’ordine e il sapere dove le cose vanno riposte faccia drasticamente la differenza.

 

È in questo contesto che, stranamente, ho iniziato a ritrovarmi. 

 

Io, sempre stato casinista. Io, sempre avuto mille cose tra i piedi. Io, dall’acquisto facile.

 

Eppure, in quella cabina, mi sono in qualche modo ritrovato nel poco che avevo intorno a me. 

 

E nel rendermi conto che quel poco era tutto ciò di cui avevo bisogno. 

 

Non solo, perché ogni storia che si rispetti ha un momento vero di illuminazione. 

 

E te lo racconto tra poco.

Un tramonto, una cena ed un bicchiere di Pignoletto

La storia è questa. 

 

Ero nel senese per una deviazione che avevo dovuto fare su un itinerario programmato. 

 

E visto che amo la sosta libera, cioè piazzarmi dove capita, girovagando tra le colline avevo individuato un piccolo spiazzo a ridosso di un bosco, ad anticipare il classico viale di cipressi.

 

Lo spiazzo era all’interno di un campo, giù dalla strada, completamente appartato. 

 

Il viaggio era stato lungo, mi ero preso il tempo per una doccia, una mezz’ora di relax, e poi il momento della cena. 

 

Eccoci al punto.

Di fronte alla finestra dell’angolo cottura, mentre un vegburger si amalgamava a delle cipolle saltate, rosolando e riempiendo il camper di un profumo inebriante, un tramonto infuocato nasceva cambiando totalmente i colori della scena. 

 

Uno spettacolo di una bellezza inaudita.

Di quelli che non te ne accorgi e gli occhi si gonfiano e la gola si stringe in un nodo.

 

In quel preciso momento ho realizzato quanto le cose migliori che possiamo vivere nella nostra vita siano completamente gratuite. 

 

E me le ero potute godere perché quel piccolo camper, pagato pochissimo (ma pochissimo davvero), attorniato da poche cose, nella più totale essenzialità, mi aveva dato il modo di concentrarmi su ciò che stava accadendo intorno a me.

Quel poco che avevo era tutto ciò che mi serviva. 

Quel poco che avevo era tutto ciò che volevo. 

In quel momento mi sono reso conto di non volere nulla di più di quel poco.

 

E che tutto doveva essere così sempre.

In quel momento stappai il Pignoletto e iniziai a cenare con davanti agli occhi lo spettacolo più intenso che avessi mai visto.

multipotenzialità, libri per l'estate

Di ritorno a casa

Come sai le storie più belle, anche quelle illuminanti, in qualche modo devono essere rapportate alla realtà. 

 

E la mia realtà non mi consentiva all’epoca e non mi consente tuttora di vivere da nomade.

 

Però, quella sensazione di essenzialità, quella consapevolezza di essermi concentrato su ciò che contava in quel momento, senza distrazioni e senza il superfluo, è una cosa che non ho più scordato ed è esattamente ciò che ho iniziato a fare da quel momento in poi in tutto il resto della mia vita.

Oggi non posso vivere costantemente in camper – che poi per me il camper è una condizione esistenziale più che un mezzo – ma le cose che possiedo starebbero giuste giuste in quel luogo e avanzerebbe dello spazio.

 

Tutta questa essenzialità è ciò che ha trasformato la mia vita, dandomi modo di stare più a contatto sia con le mie emozioni sia con tutto ciò che mi circonda.

Attacchi di ansia: 5 pilastri minimalisti per prevenirli   Soffri di attacchi di ansia?    In questo articolo ti darò una chiave …

Il giorno in cui sono diventato minimalista

Quello è il giorno preciso in cui sono diventato minimalista, e da quel giorno in poi ogni giorno ho seguito quel percorso in maniera sempre più precisa, rendendomi sempre più consapevole dei passaggi che avrei dovuto fare per far sì che il minimalismo influenzasse correttamente la mia vita.

 

Non so se sei o meno una persona minimalista e non so se lo diventerai mai. 

 

Non so nemmeno se apprezzi il minimalismo come filosofia di vita. 

 

Quello che però so è che la sensazione che io ho provato quel giorno e da quel giorno in poi la auguro a qualsiasi persona.

 

Se in qualche modo senti stress per la vita che ti circonda, per la velocità della tua esistenza, per ciò che possiedi, per gli impegni che ti assalgono, per il volume che ti circonda, beh, prendi in considerazione il minimalismo, perché è dall’essenziale che si raggiunge la serenità

 

E te lo posso garantire.

 

Ci leggiamo al prossimo articolo.

Produttività, preduttività e gestione del tempo
Produttività, preduttività e gestione del tempo

E se tutti i lunedì condividessi con te idee e suggerimenti per aggiungere, ogni settimana, un pezzettino in più di consapevolezza nella tua gestione del tempo?

 

Cosa dici, potrebbe darti una mano? Se ti va di investire 5 minuti di lettura per ripartire con le pile cariche, c’è LEGGERMENTE. La mia newsletter. Leggila. Con Leggerezza.

Altri articoli dal Blog

Mi sento giudicato? 3 domande per affrontare la paura del giudzio altrui Paura del giudizio altrui. Se c’è una cosa che tende …

Voglio Cambiare lavoro ma non so cosa fare: 4 domande chiave e 2 considerazioni che cambieranno la tua storia Cambiare lavoro. Come …

Life coach: cosa è il life coaching e 3 modi in cui potrebbe aiutarmi se sono multipotenziale Life coach. Tra tutte le varie …

La sindrome dell’impostore e l’arte di sentirsi una truffa – live canale Telegram C’è un momento nella vita di ogni multipotenziale in …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *