Burnout estivo: come evitarlo in 6 + 1 passi (soprattutto se sei multipotenziale)

Burnout estivo: come evitarlo in 6 + 1 passi (soprattutto se sei multipotenziale)

Burnout estivo. 

È inizio giungno e ti senti come un calzino sgualcito. Così mal ridotto da far pena anche al cielo.

 

Pensi alle ferie, i tuoi colleghi sono il male che vorresti debellare dalle tue giornate, ed il tuo lavoro è ciò che più odi in tutto l’universo conosciuto ed in tutti i multiversi che ignori.

 

In più sei multipotenziale, e come tale – presumibilmente – hai tanta carne al fuoco da non saper che pesci pigliare. Carne al fuoco e pesci da pigliare. Anche io sono in pieno burnout.

 

  • Come gestire tutto questo?
  • Perchè succede? 
  • E soprattutto, chi siamo, cosa ci facciamo su questa terra e dove stiamo andando?

 

Alle prime due domande risponderemo in questo articolo.

 

Per l’ultima invece, appena trovi la risposta scrivimela via mail perché sono un tantino curioso anche io.

 

Nel frattempo rispondiamo alle prime due. 

Seguimi fino alla fine perché come sempre, dato che sono perfido, il consiglio migliore è in chiusura.

multipotenzialità e produttività

Ciao sono Dino! 

Sono passato in alcuni anni dall’essere un tecnico avviato ad una carriera di progettazione, a diventare un direttore artistico in grado di organizzare oltre 500 concerti, per poi trasformarmi di nuovo in quello che sono oggi.  Un marketer. Fino a quando vorrò.

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Ciao sono Dino! 

Sono passato in alcuni anni dall’essere un tecnico avviato ad una carriera di progettazione, a diventare un direttore artistico in grado di organizzare oltre 500 concerti, per poi trasformarmi di nuovo in quello che sono oggi.  Un marketer. Fino a quando vorrò.

Cosa è il burnout?

 

Il burnout è uno stato di esaurimento fisico, emotivo e mentale causato da un’elevata esposizione e prolungata pressione a livello lavorativo o personale. 

 

Si manifesta principalmente in contesti professionali, ma può verificarsi anche in altre sfere della vita, come negli studi, nelle relazioni interpersonali o negli impegni sociali.

Perché in estate insorge più frequentemente il burnout? 6 cause

Eistono motivi specifici per cui il burnout, al quale è bene prestare attenzione per tutto l’anno, d’estate trova particolare terreno fertile.

 

Non è un caso e conoscere i motivi è il primo passo per mettersi al riparo.

 

Vediamone alcuni. 

Nulla di più facile si presentino anche nella tua vita.

 

1. Le classiche scadenze di inizio estate

L’estate è la classica situazione dove le cose vanno finite tutte e dannatamente subito, prima dell’inizio delle ferie.

 

E così , nel momento di minor concentrazione dell’anno , dove l’attenzione cala drasticamente eccoci pronti a rincorrere scadenze che altro non fanno che sovraccaricarci di stress.

 

A proposito. Vuoi migliorare la concentrazione d’estate? Ecco cosa dovresti leggere:

Come migliorare la concentrazione durante l’estate? 8 suggerimenti pratici.

 

 

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2. Vacanze andate malissimo:

 

Devo prendermi delle vacanze per riprendermi da queste vacanze.

Mai detta questa frase? 

 

Capita. 

 

Non sempre le vacanze  vanno come devono e se avevi riversato su di loro buona parte delle tue speranze di rivalsa per il tuo sistema nervoso, ti ritrovi punto e a capo ma senza vacanze all’orizzonte.

 

Umore distrutto. Morale sotto i tacchi. Coltello tra i denti. Burnout alle porte.  

 

 

3. Condizioni climatiche pessime:

Le alte temperature estive aumentano il livello di stress e di irritabilità. Anche se nel mio caso il secondo è sempre fieramente presente.

 

Ci trasformiamo in un involucro fuso di essere umano umido e vestiti appiccicati come una figurina panini.

 

Affrontare le sfide quotidiane diventa un’impresa che non riesci a portare a termine nemmeno se sei Reynold Messner. Il burnout ti saluta e ti aspetta felice.

4. Riduzione del supporto sociale:

Non sempre l’ambiente lavorativo più dilatato è un bene. 

 

I colleghi sono in vacanze, gli amici sono in vacanza, e se da un lato significa città più vuote, meno traffico e serenità, dall’altra sinifica meno disponibilità di colleghi o amici per offrire sostegno. 

 

Io amo la solitudine, ma non sempre ci salviamo da soli. 

 

Soprattutto se il periodo dell’anno presuppone che le nostre abilità e risorse siano al lumicino.

 

5. Conflitti universali tra lavoro e famiglia:

I figli sono a casa da scuola ed i genitori lavorano. 

 

Sembra facile ma non lo è per nulla. 

Anzi, adesso che rileggo non sembra nemmeno facile.

 

Nonni, campi scuola, piscina dopo lavoro, chilometri in più e relax che diventa un miraggio nel deserto dei tartari.

6. Multipotenzialità e Passioni lasciate per strada:

Una persona multipotenziale, a tutte le cause sopra elencate, aggiunge una percentuale di instabilità.

 

Tutte le variabili tipiche: troppi hobby per una stagione sola, eventi infiniti a cui si vorrebbe andare, nuove idee che si fanno spazio e richiamano tempo, progetti già in essere che chiamano tempo.

 

Altro che ginseng o eleuterocco per stare in piedi.

Come uscire da una fase di burnout estivo? Una strategia in 6 passi (+1)

taccuino e penna

Ti rispecchi in uno dei sei punti che abbiamo elencato?

 

Magari non in tutti, ma in alcuni di quelli ti ci rivedi di sicuro, altrimenti non staresti nemmeno leggendo questo articolo.

 

Tanto da l’estate, tanto toglie.

 

Ecco perché per rimettere tutte in linea, adesso vediamo una serie di suggerimenti utili per contenere il burnout, passare l’estate serena, ripartire alla grande da settembre in poi.

 

Pronti? Partiamo.

1. Segui il tuo cronotipo ed il tuo ciclo circadiano.

Questo consiglio vale tanto più d’estate.

 

Hai mai sentito parlare di ciclo circadiano?

 

Il ciclo circadiano determina quando durante la giornata siamo in grado di svolgere determinati compiti.

Non tutti sono reattivi la stessa maniera la mattina.

Non tutti lo sono la sera.

 

Ognuno di noi ha un ciclo circadiano preciso e non è uguale a quello delle altre persone. Quello che tu puoi fare non è la stessa cosa che possono fare gli altri e viceversa.

Fare cose nel momento sbagliato della giornata, non farà altro che aumentare i tuoi livelli di stress.

 

Ok ti starai domandando. E come faccio a capire il mio ciclo circadiano? 

 

Lo capisci individuando il tuo cronotipo. 
E come individuo il mio cronotipo?

 

Comincia da questo articolo:

 

Che cosa è un cronotipo e perché conoscere il tuo ti cambierà la vita (in meglio) Sapere cosa è un cronotipo può …

2. Organizza la tua giornata.

Questo è un consiglio che solitamente non amo dare ma che d’estate è indispensabile.

 

Ed infatti in altri articoli troverai l’esatto opposto. Non farti ingannare, se contestualizzi vedrai che le premesse sono differenti. 

 

Dopo aver individuato il tuo cronotipo, adesso passa alla seconda fase.

 

Quello che è importante capire è che per quanto riguarda l’ambito lavorativo – perché il burnout è soprattutto rivolto all’ambito lavorativo – se nel periodo estivo hai meno risorse personali da dedicare ai tuoi compiti, allora devi ripartire meglio tali scarse risorse.

 

Hai capito quale è il tuo cronotipo?
Benissimo. Sulla base di quello sei pronto a capire come ripartire i compiti durante la giornata.

 

Quando sei reattivo i compiti analitici.

Quando sei stanco i compiti creativi.

 

Organizzali.

 

Il consiglio è di definire il giorno prima per il giorno seguente. 

La mattina troverai una successione di cose da fare, chiara, definita, precisa e rassicurante.

 

Dovrai solo seguirla.

 

È fattibile?

3. Abbandona il superfluo (momentaneamente)

Se le energie latitano – e dannazione se latitano – prima di incorrere in un burnout (o se sei già stato travolto dal tizio dell’autoscontro che ti ha fatto volare fuori dall’automobilina) ecco quello che devi fare.

 

  • Capisci quali sono le attività delle quali non puoi fare a meno.
  • Trova dove inserirle.
  • Parcheggia momentaneamente tutto il resto, in attesa di avere recuperato le energie e di essere di nuovo in grado di affrontare la tua vita multipotenziale.

 

Ovviamente questi consigli funzionano anche se non sei multipotenziale.

 

Abbandona momentaneamente il superfluo.

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4. Abbandona il perfezionismo

C’è una cosa interessante da dire in relazione al perfezionismo.

 

Premetto: Io NON sono un perfezionista.

Non lo sono mai stato nemmeno come attitudine.

 

Ho sempre avuto chiara la consapevolezza del fatto che una certa percentuale di errore fosse indispensabile per portare avanti un progetto.

 

Anche di figure da cioccolatai volendo.

E quindi sono sempre riuscito a passare oltre al perfezionismo.

 

Questo per dire che probabilmente non ho davvero la percezione di quello che sente una persona perfezionista.

 

Quello che però ti posso dire è che, se esiste una stagione buona per abbattere questa tendenza depotenziante, è proprio l’estate.

 

In questa stagione abbiamo un margine per commettere errori superiore. 

 

Se sei stanco, se sei stanca, aggiungere il perfezionismo è come andare all in quando in mano hai pessimi carte. 

Se vuoi vincere il perfezionismo questo è il momento giusto.

Ti do un consiglio facile facile che non complica la faccenda estiva?

 

  • Procurati un timer.
  • Datti un tempo realistico per completare un task.
  • Rispettalo caschi il mondo.

Se anche non sarà il risultato sperato non mettere in preventivo altro tempo da dedicare.

 

Se prenderai questa abitudine durante l’estate , allontanerai il burnout, e molto probabilmente riuscirai a mantenerla anche quando il lavoro diventerà più complesso.

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5. Dedicati a ciò che ti piace

Il burnout è una forma di esaurimento rivolto principalmente all’ambito lavorativo.


Il nostro rendimento in ambito lavorativo è una conseguenza diretta di quello che facciamo in ambito non lavorativo.


Se al di fuori del lavoro ci consumiamo , resterà davvero poco da dedicare al nostro lavoro.

Quindi?

Quindi, al di fuori del lavoro dedichiamo tempo alle cose che amiamo fare.


L’estate non è la stagione giusta per forzarsi e per combattere la propria indole.


In estate ci ricarichiamo. 

Dedicare del tempo ciò che ami èuna delle mosse migliori che potremmo fare.


Questo aspetto è strettamente collegato al punto 3 ma c’è qualche sottile differenza.


Se preferisci vedilo  come un rafforzativo di quello che abbiamo detto nel punto 3.

6. Dedicati al riposo

la gestione del tempo passa per il riposo

Questa è facile, ma la scriviamo lo stesso perché a volte, le cose facili, ci fanno sembrare scemi tanto non le facciamo.

 

Ricapitoliamo:

Ora che abbiamo fatto quello che dobbiamo, una volta che abbiamo abbandonato il superfluo, una volta che abbiamo vinto il perfezionismo, una volta che abbiamo dedicato il tempo a ciò che amiamo, non trascuriamo il riposo.

 

L’estate è perfetta per ricaricare le batterie.

 

Spesso abbiamo la tendenza, dato che è estate, a sovraccaricarci di impegni.

 

  • C’è la festa della porchetta.
  • C’è la festa delle rane.
  • C’è il mercatino vintage.
  • C’è il concerto.
  • Abbiamo la grigliata con gli amici.
  • Abbiamo la gita al fiume.
  • C’è la sagra del paese.
  • Ci sono i nonni da andare a trovare.
  • C’è la gita in montagna.
  • La gita al lago.

 

Tutte attività che ci prendono virtualmente a schiaffi, perché nel tempo libero ci sovraccaricano gli impegni che ci porteranno al lavoro distrutti.

 

Siccome non possiamo rinunciare a tutte , ricordiamoci di inserire però una fase di riposo prioritaria.

 

In estate diamole il posto che merita, insieme a tutti gli eventi a cui vogliamo partecipare.

Burnout estivo. Evitalo e rinasci d'autunno.

Abbiamo visto 6 passi consequenziali da portare avanti per affrontare il burnout estivo.

 

Adesso vediamo l’ultimo suggerimento.

 

Ti dico una cosa basata sul fatto che anche io ho la tendenza a finirci spesso sulla soglia del burnout estivo.

 

Ecco il suggerimento: non aspettare troppo.

 

Non aspettare i sintomi.

 

Una volta che si palesano, ti trovi già in un percorso in salita.

 

Piuttosto inizia ad applicarli dall’inizio dell’estate.

 

Viviti l’estate in maniera più spensierata e leggera. Alza il piede dall’acceleratore. Consentiti di non essere al tuo meglio ma di tenerti in tasca una percentuale delle tue capacità, della tua voglia di fare, della tua intraprendenza, della tua esuberanza, della tua capacità relazionale.

 

Consentiti di essere fallibile e talvolta fragile.

 

Fosse solo per un discorso biochimico.

 

Forse questo è il consiglio più importante di tutti.

Ecco. L’ho detto.


Ho finito. Fammi saperese prenderai spunto da questi suggermenti.

Ci leggiamo nel prossimo articolo.

E se tutti i martedì condividessi con te idee e suggerimenti per aggiungere, ogni settimana, un pezzettino in più di consapevolezza nella tua gestione del tempo?

 

Cosa dici, potrebbe darti una mano? Se ti va di investire 5 minuti di lettura per ripartire con le pile cariche, c’è LEGGERMENTE. La mia newsletter. Leggila. Con Leggerezza.

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