Ho 2 problemi con la crescita personale. E forse li hai anche tu.​

Ho 2 problemi con la crescita personale. E forse li hai anche tu.

Crescita personale. 

 

Ecco uno di quei grandi temi di cui si sente parlare continuamente. 

 

Te la faccio semplice: ho un problema con la crescita personale

Anzi due. 

 

O meglio, ho un problema con un certo modo di interpretarla. 

 

Non voglio dilungarmi troppo in questa introduzione, però sono convinto che questo problema, se stai leggendo questo articolo e magari hai già letto alcuni libri sull’argomento, forse, ma proprio forse, ce l’hai anche tu. 

 

Di cosa si tratta? 
Perché è importante parlarne?
Perché ti condiziona così tanto anche se non te ne accorgi?

Facciamo due parole insieme in questo articolo. Fidati, ci sono almeno due cose che devi sapere e sulle quali almeno un paio di riflessioni devi fare.

multipotenzialità e produttività

Ciao sono Dino! 

Sono passato in alcuni anni dall’essere un tecnico avviato ad una carriera di progettazione, a diventare un direttore artistico in grado di organizzare oltre 500 concerti, per poi trasformarmi di nuovo in quello che sono oggi.  Un marketer. Fino a quando vorrò.

multipotenzialità e produttività

Ciao sono Dino! 

Sono passato in alcuni anni dall’essere un tecnico avviato ad una carriera di progettazione, a diventare un direttore artistico in grado di organizzare oltre 500 concerti, per poi trasformarmi di nuovo in quello che sono oggi.  Un marketer e soprattutto un amichevole professore di quartiere. Fino a quando vorrò.

Cosa si intende con crescita personale?

La crescita personale è un processo continuo di miglioramento di sé stessi, volto a sviluppare le proprie capacità, competenze e consapevolezza. 

 

Obiettivo?

 

Diventare una versione più conscia, realizzata e appagata di sé stessi, lavorando su aree come l’autodisciplina, la gestione del tempo, la resilienza, l’empatia, la comunicazione, l’autostima e la conoscenza di sé.

In soldoni, quello di cui parlo anche io.

 

Fermi tutti. In che senso, ne parli anche tu?
E quindi?

Affronti campi tematici verso i quali hai dei problemi?

E poi, quale sarebbe questo fantomatico problema?

Te ne parlo ora.

SEI IN DIFFICOLTÁ?

I tuoi molteplici interessi ti stanno mettendo in scacco e ti hanno impedito di crearti un percorso lavorativo chiaro ed appagante? Se ti va ho pensato di aprire questo spazio sicuro. Un modo per fare due parole e darsi una pacca sulla spalla a vicenda. Ovviamente non costa nulla.

SE INVECE SAI CHE UN CAFFÈ NON BASTERÁ, DAI UN’CCHIATA A QUESTA PAGINA.

problemi insiti nella crescita personale

Qual è, quindi, questo fantomatico problema?

Caliamo la maschera. 

 

Non riguarda tanto la crescita personale in sé o il desiderio di diventare una persona migliore, che di per sé è già un successo e un ottimo punto di partenza. 

 

Il vero problema sta nelle trappole che ci tendiamo – da soli – quando affrontiamo la crescita personale. 

 

È nel modo in cui approcciamo questo percorso e in cosa facciamo con un libro di crescita personale una volta finito.

Cosa ci resta dopo averlo letto, dopo averlo riposto e aver preso appunti sulle informazioni che ci sono state fornite? 

È qui che sorgono i problemi, ed è proprio di alcuni di questi che voglio parlarti.

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1. Crescita personale e dopamina

Il primo problema è quello della dopamina

 

Cos’è la dopamina? 

 

È il neurotrasmettitore che regola il ciclo della ricompensa. Quando faccio qualcosa che mi piace, mi sento bene, mi sento felice, grazie alla dopamina. 

Io amo camminare in mezzo alla natura.


Sovente con il mio camper e con i miei figli, durante l’estate, mi posizione all’interno di boschi, o sulle rive di un fiume e sosto per alcuni giorni. Il rumore dell’acqua è un toccasana appena svegli la mattina.

 

Camminare sotto le fronde di una fitta vegetazione è una cosa della quale non mi stanco mai. Mi regala serenità e felicità. 

 

Ecco, quella sensazione, è figlia della dopamina. Il cervello rilascia questo neurotrasmettitore ed io provo una sensazione di sollievo. 

 

Possiamo applicare questo meccanismo a qualsiasi ambito della nostra vita: mangio una pizza, mi sento felice per via della dopamina; Ascolto musica e mi emoziono? Mi sento bene sempre grazie alla dopamina.

 

7 soluzioni inconsuete per smettere di procrastinare (il problema potresti non essere tu) Capire come smettere di procrastinare è un passaggio fondamentale …

Quale è quindi Il problema della dopamina nella crescita personale?

Il problema è proprio in quella sensazione piacevole che a volte ci fa credere ciò che non è.

Ad esempio, spesso, il suo ciclo si attiva anche solo con l’assimilazione di nuove informazioni.  Ripeto, con l’assimilazione di nuove informazioni.

Leggo, assimilo e provo piacere.

 

In pratica, la dinamica diventa quella in cui consumiamo libri uno dopo l’altro, alla ricerca di nuove conoscenze, come se il semplice fatto di apprendere nuove informazioni, fosse già un successo.

 

Non lo è.

 

 

La realtà, è che la nuova informazione è solo una nuova informazione. Nulla di più.

Non condizionerà minimamente la nostra vita perché un’informazione non rappresenta di per sé un cambiamento. 

 

Acquisirla ci ha dato piacere, il piacere che ho provato mi ha fatto sentire bene e di conseguenza non procedo oltre perchè già appagato da quella momentanea sensazione. Sottolineo, momentanea.

 

 

È solo un’aggiunta al nostro bagaglio, che rimane tale se poi non mettiamo in atto un cambiamento concreto.

 

Ecco la parolina magica. Il cambiamento concreto. Quello si che impatta sulla nostra vita.

 

E purtroppo, spesso, il ciclo dopaminico ci inchioda proprio nell’attimo prima di iniziare ad agire.

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2. Crescita personale e il paradosso di non essere mai abbastanza

Il secondo problema che riscontro con la crescita personale è il paradosso di non sentirmi mai abbastanza. 

 

Sono una persona che ha superato la fase dopaminica: non mi sono limitato ad assimilare informazioni, ma le ho anche applicate nella mia vita, iniziando a ottenere risultati. 

 

Tuttavia, invece di godermi questi successi, inizio a focalizzarmi su ciò che non ho ancora fatto, su quello che dovrei realizzare e su chi potrei diventare.

Sulla necessità encomiabile di evolvere in continuazione.

 

Bellissimo.
Io sono un sostenitore del cambiamento continuo. 

Senza fretta ma senza sosta.


E chiariamo, non c’è nulla di male nel desiderare di migliorare.

Dove sta quindi il problema?

 

Il problema è che, concentrarsi esclusivamente su un futuro ideale, su obiettivi non legati al presente, ci allontana dalla realtà attuale e ci porta a non sentirci mai completamente soddisfatti di ciò che abbiamo già realizzato. 

Attacchi di ansia: 5 pilastri minimalisti per prevenirli   Soffri di attacchi di ansia?    In questo articolo ti darò una chiave …

Questo approccio focalizzato agli obiettivi potrebbe farci sentire come se non fossimo mai abbastanza. Come se ci fosse sempre il miglio in più da compiere e questo miglio nascondesse una curva oltre la quale c’è un altro miglio, e poi un altro ancora e poi senza fine.

 

La crescita personale, quando ci poniamo un obiettivo, implica necessariamente un elemento di indefinitezza legato al futuro. Un obiettivo non è oggi, è nel futuro appunto.

Qual è il problema?

 

Se consideriamo che il nostro meglio è sempre migliorabile (e lo è), allora è vero anche che possiamo sempre aspirare a essere persone migliori. 

 

Tuttavia, se ci focalizziamo solo sul futuro, ci allontaneremo drasticamente dal presente, percependo di non essere all’altezza nella nostra situazione attuale. Una proiezione in avanti che genererà Ansia e frustrazione cronica.

 

Ovviamente, questo non è tanto un problema della crescita personale in sé, quanto piuttosto un modo distorto di interpretarla. Un modo che ci portiamo dietro dal nostro full immersion nella società della performance, da un nostro passato in cui il paragone a dare sempre di più è iniziato in tempi non sospetti in ambito scolastico, nell’esser stati motivati male nel corso degli anni.

E da moltre altre sfumature che sono certo , se farai mente locale, riuscirai ad individuare.

 

Proiettarsi nel futuro impedisce di godere di ogni singolo traguardo, piccolo e minuscolo che sia.

 

Perché nessun traguardo è mai troppo piccolo o troppo minuscolo.

Cosa fa crescere una persona?

Ma cos’è che fa davvero crescere una persona?

 

Come possiamo porci obiettivi di crescita personale e raggiungerli senza cadere vittime del ciclo dopaminico o, come abbiamo appena visto, del paradosso di non sentirci mai abbastanza?

La domanda è delicata, perché te lo dico, implica un notevole cambiamento di focus.

 

 

Un tema che affronto frequentemente negli ultimi mesi e di cui mi piace discutere, forse perché in passato l’ho vissuto in prima persona.

 

È così importante che, per rispondere a questa domanda, ho scritto un articolo dedicato. 

Perché non è una domanda a cui è possibile rispondere in un paio di righe, ci vuole un ragionamento che – te lo assicuro – riscrive la lettura stessa della realtà.

 

Ti linko l’articolo qui sotto.

Credo che troverai una risposta sensata su come una persona possa crescere realmente e credo anche ti darà soddisfazione – spero non sosltanto dopaminica.

Come raggiungere i propri obiettivi? comincia con l’ignorarli (per questi 3 motivi) Come raggiungere i propri obiettivi?  Domandona delle domandone.    Quante …

Crescita personale, una conclusione veloce

In questo articolo ti ho presentato due punti deboli che considero intrinsechi alla crescita personale, o meglio, all’approccio che abbiamo nei suoi confronti. 

 

Sia chiaro: non intendo criticare la crescita personale in sé, ma piuttosto sottolineare che acquisire nozioni e formarsi rappresenta la base per migliorare. 

 

Tuttavia, questo è solo il punto di partenza.

 

Immagina un centometrista ai blocchi di partenza: il traguardo è a 100 metri. Vederlo non è averlo raggiunto.

 

La questione è che se anche il traguardo è l’obiettivo finale, sono i singoli passi che il centometrista compirà per raggiungere quel fantomatico traguardo a fare la differenza. 

Nel nostro caso, i passi sono le singole azioni quotidiane.

 

Ogni passo ha lo stesso valore, perché senza riconoscere l’importanza di ciascun passo, i 100 metri rimarranno sempre a 100 metri di distanza.

Ho finito.
Spero di averti dato qualche punto su cui riflettere.

Mi piacerebbe molto sapere che ne pensi di questo argomento?

Se ti va, scrivimelo nei commenti.

Ci leggiamo il prossimo articolo.

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