Come aumentare la pazienza: 3 strategie per non perdere progetti per strada​

Come aumentare la pazienza: 3 strategie per non perdere progetti per strada

Come aumentare la pazienza?

 

Capire come avere pazienza è una competenza indispensabile se hai la necessità di portare avanti un compito che richiede una certa dose di precisione – e devozione – nel corso del tempo.

 

E sottolineo le tre parole “nel corso del tempo”.

 

Perché se è vero che all’inzio di un nuovo percorso corriamo sulle ali della dopamina come Spirit cavallo selvaggio nelle praterie del west, è altrettanto vero che ad un certo punto la magia finisce. 


Quel sentimento che ci trasportava per le verdi distese del nostro entusiasmo si placa, e le verdi distese si trasformano nel giardinetto malgiusto che abbiamo dietro casa.

 

 

Quello con i giochi sgarrupati, l’erba non curata, la panchina piena di bottiglie di birra vuote e un paio di sacchetti del McDonald’s. C’era una festa e adesso è finita…male tra l’altro.

 

 

Quello che sembrava un progetto che ci stava rubando l’anima diventa una cosa o da abbandonare, o nella migliore delle ipotesi, da finire in fretta e furia.

 

 

Certo, ad un certo punto ci ridiamo e ci diciamo la fatidica frase:

“io sono fatt* così” ci diciamo.
ci strappa un sorriso pensarlo , ma dentro, sotto sotto ( e poi nemmeno troppo sotto) ci fa sentire inconcludenti.

multipotenzialità e produttività

Ciao sono Dino! 

Sono passato in alcuni anni dall’essere un tecnico avviato ad una carriera di progettazione, a diventare un direttore artistico in grado di organizzare oltre 500 concerti, per poi trasformarmi di nuovo in quello che sono oggi.  Un marketer. Fino a quando vorrò.

multipotenzialità e produttività

Ciao sono Dino! 

Sono passato in alcuni anni dall’essere un tecnico avviato ad una carriera di progettazione, a diventare un direttore artistico in grado di organizzare oltre 500 concerti, per poi trasformarmi di nuovo in quello che sono oggi.  Un marketer e soprattutto un amichevole professore di quartiere. Fino a quando vorrò.

Ora.

Posso provare a modificare questa cosa che mi impedisce di finire in fretta e furia e posso provare a dare tempo ad un progetto di evolvere, di crescere, di modificare e di svilupparsi? 

Si posso. 
Non solo. 

Si devo.

Perché se non portiamo avanti un progetto succede una cosa gravissima che tu adesso non consideri ma che ti svelo alla fine di questo articolo.

Prima però ti voglio suggerire 3 modi in cui tu puoi prendere la tua pazienza ad un livello così e così e trasformala in una delle tue competenze più potenti. E non ho usato il termine competenza per la seconda volta a caso.

 

E prima ancora però voglio rispondere ad una domanda che forse ti stai facendo in questo momento e che necessita di una risposta immediata.

SEI IN DIFFICOLTÁ?

I tuoi molteplici interessi ti stanno mettendo in scacco e ti hanno impedito di crearti un percorso lavorativo chiaro ed appagante? Se ti va ho pensato di aprire questo spazio sicuro. Un modo per fare due parole e darsi una pacca sulla spalla a vicenda. Ovviamente non costa nulla.

SE INVECE SAI CHE UN CAFFÈ NON BASTERÁ, DAI UN’CCHIATA A QUESTA PAGINA.

Perché parliamo di pazienza e non di interesse?

Parliamo di pazienza, non tanto di interesse, perché ciò che è in discussione in questo caso non è l’interesse, ma la capacità di attendere, di concederci il tempo necessario. 

 

Troppo spesso tendiamo a bruciare le tappe. 

 

Quando ci troviamo di fronte a un progetto, che si tratti di andare in un luogo, di realizzare qualcosa di materiale o di perseguire un obiettivo ultimo, avvertiamo dentro di noi un forte desiderio di accelerare il processo, perché vogliamo arrivare rapidamente al traguardo. 

 

Questa sensazione la conosco molto bene.

 

Tempo fa mi appassionavo al restauro di mobili, o meglio, alla loro riqualificazione. Prendevo vecchi mobili, li dipingevo e li disseminavo per casa, prima di diventare minimalista, si intende. 

 

Iniziavo a sistemare un mobile: pulizia, carteggiatura, preparazione… ma a un certo punto subentrava l’ansia di concludere. 

 

Perdevo la pazienza e cercavo compromessi. Finivo il lavoro in fretta, ottenendo un risultato gradevole, sì, ma certamente non eseguito al meglio.

Ecco perché parliamo di pazienza: il punto non è l’interesse per ciò che facciamo, ma la capacità di concedere a noi stessi il tempo necessario affinché le cose possano evolversi come devono.

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Perché tendiamo a perdere la pazienza?

Tendiamo a perdere la pazienza e a farci prendere dalla fretta di finire le cose perché viviamo in una società che valorizza la rapidità e l’efficienza, e questo ci spinge a desiderare gratificazioni immediate. 

 

Quando ci poniamo un obiettivo, l’idea di raggiungerlo in fretta ci dà una sensazione di controllo e successo, mentre, di contro, pensare al percorso può sembrare lungo e faticoso. 

 

La fretta nasce dall’impazienza, dalla paura di fallire e dalla mancanza di comprensione di una sfaccettatura fondamentale che spesso ci sfugge. 

Ciò che vale davvero in un percorso, spesso non è la conclusione del percorso stesso, ma tutto il processo, tutto lo sforzo quotidiano che svolgiamo giornalmente. Quello sforzo formativa che delinea la nostra competenza.


Di questo ne parlo meglio nell’articolo linkato sotto.

Come raggiungere i propri obiettivi? comincia con l’ignorarli (per questi 3 motivi) Come raggiungere i propri obiettivi?  Domandona delle domandone.    Quante …

Detto questo c’è una notizia grandiosa che voglio condividere con te immediatamente.

Parlo di pazienza come di una competenza, perchè esattamente come l’attenzione, il problem solving e via dicendo, fa parte di quelle impagabili ed impareggiabili soft skills che possono essere potenziate ed aumentate con strategie adeguate.

E adesso è il momento.

Metti l’articolo tra i preferiti perché sto per suggerirti tre modi in cui puoi allenare la tua pazienza e migliorare sotto questo aspetto.

1. Aumentare la pazienza scomponendo il percorso

Qualsiasi cosa tu debba fare, c’è un percorso che ti aspetta. 

 

Questo percorso può essere materiale, come quando stai andando a una gita e devi arrivare a destinazione, o può essere di apprendimento, come nel caso di imparare una nuova lingua, dove devi seguire le azioni necessarie per raggiungere il tuo obiettivo finale. 

 

C’è sempre un cammino da percorrere.

 

Ciò su cui dobbiamo allenarci è smettere di pensare esclusivamente al fine ultimo. Dobbiamo vedere ogni singolo passaggio come un micro-obiettivo. 

 

Se fossi stato più paziente quando mi dedicavo a sistemare i mobili, invece di immaginarmi il mobile già finito nella stanza e fissare questo come unico obiettivo, avrei dovuto visualizzare e godermi ogni singola fase del lavoro. 

Per esempio, avrei dovuto estrarre un cassetto, scartavetrarlo con calma fino a ottenere un buon risultato. Questo sarebbe stato un primo obiettivo raggiunto: aver completato la prima fase di preparazione di un cassetto, non di tutto il mobile.

 

Attacchi di ansia: 5 pilastri minimalisti per prevenirli   Soffri di attacchi di ansia?    In questo articolo ti darò una chiave …

 

 

Questo approccio permette di soddisfare il nostro bisogno di gratificazione, perché vediamo piccoli traguardi raggiunti lungo il percorso, anche se parziali.

 

Quando affronti una nuova passione o un nuovo progetto, evita di farti travolgere dalla fretta di arrivare alla fine. Prova a concentrarti sui passaggi che stai compiendo, uno alla volta.

 

Non sarà semplice all’inizio, perché l’impazienza è radicata in noi. È un’abitudine che abbiamo sviluppato, frutto della società in cui viviamo e dell’ansia che ci accompagna. Ce la portiamo dietro fin dai tempi della scuola, quando ci veniva chiesto di completare qualcosa in un tempo stabilito. 

 

La fretta fa parte di noi, quindi concediti il tempo necessario per imparare a essere paziente.

 

Questo primo punto ci conduce direttamente al secondo, e te lo spiego ora.

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2. imparare ad essere paziente stabilendo aspettative realistiche con la regola del x2

Spesso la pazienza viene meno perché abbiamo impostato delle aspettative irrealistiche. 

 

Non abbiamo una reale consapevolezza di quanto tempo sia necessario per raggiungere un obiettivo, ci affidiamo al nostro intuito e ci facciamo un’idea vaga. 

 

Quando poi questa idea non corrisponde alla realtà, ci spazientiamo,  acceleriamo facendo compromessi su ciò che stiamo realizzando e perdiamo qualità nel lavoro.

 

È invece fondamentale partire con una consapevolezza chiara su ciò che è richiesto per ottenere un risultato. Se abbiamo già un quadro realistico del tempo necessario per raggiungere un obiettivo, riusciremo ad essere più pazienti e a investire il tempo adeguato, senza fretta.

 

Ma come si fa ad evitare aspettative irrealistiche? 

 

Un trucco che utilizzo è la regola del “per due”

 

Ogni volta che inizio un percorso e stabilisco una scadenza, mi prendo realisticamente il doppio del tempo. So già che nel mezzo ci saranno imprevisti, che alcune cose dovranno essere rifatte e che la fretta non è una buona compagna di viaggio.

 

Prendersi il doppio del tempo ha un doppio beneficio: 

 

 

  • innanzitutto riduce l’ansia, permettendo di affrontare le cose con maggiore calma e pazienza. 
  • In secondo luogo, ti aiuta a valutare con più consapevolezza se vale la pena intraprendere un progetto, sia esso un percorso di formazione o una passione. 

 

Prova anche tu a moltiplicare per due il tempo che pensi di impiegare prima di iniziare qualcosa, e vedrai come questo influenzerà positivamente la tua pazienza.

Questa cosa è tanto più importante se sei una persona che ha la necessità di abbracciare moltissime passioni, e a cui capita di ritrovarsi in overbooking perché non ha più la capacità di gestirle.

Se così fosse tra parentesi, prendi in considerazione il fatto che potresti essere una persona con attitudine multipotenziale. 

Ti lascio un link quì sotto per scoprirlo.

Multipotenzialità: cosa è? La guida super pratica Multipotenzialità.    Se ne parla da quarant’anni e partendo dagli studi del dottor Frederickson – …

3. Aumentare la pazienza prendendosi il tempo per riflettere iniziando da 2 minuti

Prenditi del tempo, volutamente, per riflettere. 

 

Questa, secondo me, è una fase molto importante. 

 

Io tendo spesso a lavorare in uno stato di “flow”. 

 

Quando si è immersi in questo stato, con molte passioni e presi dalla fase di apprendimento, si tende ad accelerare e a mettere da parte i momenti di riflessione e contemplazione. 

 

Tuttavia, questi momenti sono cruciali. 

 

Prenderti, ad esempio, dieci, venti minuti o anche mezz’ora per osservare ciò che hai fatto, senza svolgere nulla di pratico, ma solo per riflettere sul percorso compiuto, può fare la differenza.

 

Ragionare su ciò che hai già realizzato ti permette di vedere quanta strada hai percorso e, di conseguenza, di abbassare l’ansia. Ridurre l’ansia ti aiuta a sviluppare pazienza nel lavoro che stai svolgendo. 

Se avessi dedicato più attenzione e cura alla cassettiera su cui stavo lavorando, prendendo il tempo per apprezzare ogni fase, il risultato finale sarebbe stato sicuramente migliore.

 

Immagina di prendere in mano un cassetto, accarezzare il legno levigato, sentire con le dita la sua superficie liscia e riconoscere il duro lavoro che ci è voluto per arrivare lì. 

 

Fermati un attimo, riconosci il tuo impegno, concediti una pacca sulla spalla. Questi momenti di riflessione e contemplazione sono ciò che, di volta in volta, ti aiuteranno a sviluppare una maggiore pazienza.

 

E se non riesci a farlo? 

Obbligati. 

 

Inizia a prendere qualche minuto, due all’inizio, per contemplare ciò che hai già fatto. Poi aumenta a cinque minuti, e così via, fino ad arrivare a dieci o più. 

 

Dedica sempre più tempo a osservare il tuo lavoro, acquisendo consapevolezza del progresso che hai fatto e del tempo che hai impiegato per raggiungerlo.

Aumentare la pazienza. Una considerazione finale

Siamo arrivati alla fine di questo articolo.
Ti ho suggerito tre modi per coltivare la tua pazienza, quell’incredibile competenza da rendere sempre più efficace. 

 

All’inizio, però, ti avevo fatto una promessa: quella di svelarti il vero motivo per cui è indispensabile coltivare la pazienza e imparare a non avere fretta. 

 

Questo motivo è strettamente legato ai tuoi progetti, ed è arrivato il momento di svelartelo.

 

La ragione per cui è fondamentale essere pazienti è che nessuno di noi, nemmeno la persona più organizzata e capace di programmare la propria vita, sa davvero dove ci porterà un progetto. 

 

Iniziamo qualcosa, abbiamo un’idea in testa, magari abbiamo già steso un piano, ma la verità è che il risultato finale non è sotto il nostro completo controllo. 

 

Non sappiamo cosa ci aspetta dall’altra parte dell’arcobaleno, ma è straordinario scoprire dove può condurci un nuovo percorso. Infiniti passaggi, diramazioni, scoperte, collaborazioni, incontri. Infinite opportunità.

 

Ogni progetto può aprire nuove strade nella nostra crescita personale, e se i nostri sforzi sono allineati con le nostre passioni, i nostri valori e il modo in cui diamo valore al tempo e alla vita, quel percorso ci porterà sicuramente in un luogo che risuona con noi.

 

Non avere pazienza, invece, significa precludersi questa possibilità. 

 

Ci hai mai pensato? 

Fermati un attimo a riflettere su questo.

 

Siamo arrivati alla conclusione.
Spero che i suggerimenti che ti ho dato in questo articolo ti siano utili. 

 

Se ti va, condividi nei commenti qualche altro suggerimento o scrivimi sui social. Mi trovi lì, oppure via email, e rispondo sempre con grande piacere. 

 

Ci leggiamo al prossimo articolo. 

Ciao.

E se tutti i martedì condividessi con te idee e suggerimenti per aggiungere, ogni settimana, un pezzettino in più di consapevolezza nella tua gestione del tempo?

 

Cosa dici, potrebbe darti una mano? Se ti va di investire 5 minuti di lettura per ripartire con le pile cariche, c’è LEGGERMENTE. La mia newsletter. Leggila. Con Leggerezza.

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