tornare a lavoro dopo le ferie

tornare a lavoro dopo le ferie: 4 suggerimenti minimalisti pazzeschi​

tornare a lavoro dopo le ferie: 4 suggerimenti minimalisti pazzeschi

tornare a lavoro dopo le ferie

Tornare a lavoro dopo le ferie.

 

Se ti viene in mente qualcosa di meno doloroso tra i dolori “sostenibili” della vita di un individuo, dimmelo ora.

 

Vediamo un po’.

 

Sei di ritorno da un tour in tibet dove hai camminato 18 ore al giorno, immerso nella natura incontaminata, al solo scopo di scattare una foto al giaguaro a pois arancio. L’emozione che cercavi da una vita.

 

O semplicemente hai rosolato smartphonicamente supportato sulle spiagge della riviera romagnola, dove l’abbrustolimento sotto il sole di agosto era lo scotto da pagare per la piada a merenda.

 

Non importa quale sia stata la tua tipologia di vancanza.

 

Tornare a lavoro dopo le ferie è il momento in cui la tua esistenza sublima nell’attimo di assoluto candore. 

 

Dove non distingui più un saluto affetuoso al collega di turno da un turpiloquo che svernicerebbe un marinaio dublinese di ritorno da una tratta di sei mesi in compagnia di foche monache, megattere, e Tudor, il vichingo che risponde a rutti  e mugugni.

In sostanza.

Passi dalla modalità carmica alla modalita violenza inaudita.

 

Come sopravvivere a questo inenarrabile sconforto?

Come mantenere la sanità mentale?

 

Ne parliamo oggi.

 

E ti darò una manciata di consigli minimalisti che se anche minimalista non sei, beh, cambieranno tutto, alla faccia di Tudor.

multipotenzialità e produttività

Ciao sono Dino! 

Sono passato in alcuni anni dall’essere un tecnico avviato ad una carriera di progettazione, a diventare un direttore artistico in grado di organizzare oltre 500 concerti, per poi trasformarmi di nuovo in quello che sono oggi.  Un marketer. Fino a quando vorrò.

multipotenzialità e produttività

Ciao sono Dino! 

Sono passato in alcuni anni dall’essere un tecnico avviato ad una carriera di progettazione, a diventare un direttore artistico in grado di organizzare oltre 500 concerti, per poi trasformarmi di nuovo in quello che sono oggi.  Un marketer. Fino a quando vorrò.

Come ripartire dopo le ferie?

Intanto iniziamo con il dire che questo è argomento a me caro.

 

Come molti ho affrontato svariate volte la problematica e  spesso, in passato, ne sono uscito sconfitto. 

 

Ci ho studiato moltissimo e devo dire che con il tempo, con strategie utili, e con un lavoro non indifferente, sono riuscito ad approcciarmi al quarto girone dell’inferno del rientro post vacanze con una discreta serenità.

 

 

Già lo scorso anno ne avevo parlato.

Ti link qui sotto l’articolo.

Rientro dalle vacanze: 7 passi per vincere la sindrome post vacanze Esiste un momento più difficile durante l’anno del rientro dalle vacanze? …

Come sopravvivere al ritorno dalle vacanze?

Come sopravvivere quindi al ritorno dalle vacanze sfruttando alcuni principi minimalisti? 


Come provare a ridurre consapevolmente il passaggio tra il Nirvana vacanziero e il mercato del pesce che potrebbero essere la nostra azienda, la nostra ttività imprenditoriale, la fabbrica in cui lavoriamo, l’ufficio che popola i nostri incubi settimanali, il negozio di intimo con le sue terribili clienti o il nostro lavoro di cameriere dove devi fare la bella faccia al cliente meno simpatico appars dopo la brexit?


Dal prossimo paragrafo metteremo in fila 4 punti che potrai applicare subito.


Schiacciamo a tavoletta e partiamo.

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1. Elimina emozioni negative come il senso di colpa

Il primo suggerimento che mi sento di darti è quello di abbassare il livello di vergogna. Sì, hai capito bene: il livello di vergogna.

 

 

Prima di fare pulizia di ciò che ti sta attorno, come suggerirebbe il minimalismo, è importante fare pulizia mentale. Cosa significa?

 

Secondo un recente sondaggio condotto da Adecco Group, il 58% degli italiani si sente in colpa per essere stato in vacanza. I motivi sono vari: dallo stress accumulato al senso di colpa verso i colleghi, fino alla paura di essere giudicati dai responsabili o dai clienti.

 

Questo fenomeno ha un nome: è il così detto Vacation Shaming.

 

 

produttività e multipotenzialità

Ti andrebbe di approfondire questi argomennti ogni lunedì in  5 minuti. 

 

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Registrarsi è un attimo.

Eppure, partendo dal presupposto che ricaricarsi fisicamente e mentalmente è fondamentale per la produttività, è evidente che non si può essere efficaci e sostenibili nel lavoro senza dei momenti di pausa. Le vacanze sono proprio uno di questi momenti di ricarica.

 

Di conseguenza, eliminare il senso di colpa per essere stati in vacanza è il punto di partenza essenziale per affrontare il ritorno al lavoro. 

 

Se ci ritroviamo a provare sensi di colpa per la nostra assenza, poniamoci alcune domande per riflettere sul perché ci sentiamo così.

Provo a scrivertene qualcuna nel trafiletto a seguire: ponitela e prova a dare risposta dando spazio al tuo dialogo interiore.

Domande per vincere il Vacation Shaming


1.⁠ ⁠Perché mi sento in colpa? 

È importante individuare la radice del senso di colpa: deriva dalla pressione sociale, dalle aspettative altrui o da una percezione personale di dover sempre essere produttivi?

 

2.⁠ ⁠Cosa ho guadagnato dalla vacanza?
Riflettere sui benefici che la vacanza ha portato, come il riposo mentale, il recupero fisico e il miglioramento dell’umore, può aiutare a riconoscere quanto fosse necessaria.


3.⁠ ⁠Se un collega avesse preso una pausa, come reagirei?
Immaginare come si reagirebbe se fosse un’altra persona a prendere una pausa può aiutare a relativizzare il senso di colpa e capire che tutti hanno diritto al riposo.


4.⁠ ⁠Quali sono le mie priorità a lungo termine?
Spesso, il senso di colpa deriva da un focus eccessivo su risultati immediati. Chiedersi come il riposo si inserisce nei propri obiettivi a lungo termine, come il benessere e la sostenibilità lavorativa, può aiutare a vedere la vacanza come un investimento su sé stessi.


5.⁠ ⁠Sto cercando di soddisfare aspettative irrealistiche?

Valutare se le proprie aspettative di produttività sono realistiche o dettate da standard irraggiungibili può far capire che prendersi del tempo è non solo legittimo, ma necessario.


6.⁠ ⁠Il mio senso di colpa ha un impatto reale sul mio lavoro?
Spesso, il senso di colpa è un’emozione autoimposta. Chiedersi se questa sensazione ha un reale impatto negativo sul lavoro può aiutare a ridimensionare l’importanza che si dà a tali pensieri.

2. Pratica il time blocking minimalista

Vediamo se ci becchiamo. 

 

La situazione che ti troverai davanti potrebbe essere questa: 

 

I colleghi ti aggiorneranno sulle loro vacanze e, se il loro periodo di ferie non coincideva con il tuo, inizieranno anche a raccontarti ciò che è accaduto in ufficio mentre eri via. 

 

Arriverà poi il responsabile, pronto a informarti su tutto ciò che c’è da fare, magari parlando di nuovi obiettivi aziendali e altre incombenze. 

 

Se sei un imprenditore, potrebbe essere un cliente a venire da te, dicendo che ci sono scadenze imminenti o consegne in ritardo.

 

Insomma, non farai nemmeno in tempo a mettere piede nel tuo luogo di lavoro che già qualcuno inizierà a trasmetterti ansia, mettendoti nella condizione peggiore possibile: quella di voler affrontare tutto contemporaneamente. Questo ti porterà inevitabilmente verso il multitasking.

Bene, fermati un attimo e allontana questi pensieri. 

 

Anche se gli altri intorno a te vivono situazioni di stress, sappi che l’ansia altrui non ti renderà più produttivo

 

Al contrario, è fondamentale mantenere il focus su quello che devi fare, e cioè una cosa alla volta.

 

Evita il multitasking. 

So che può sembrare strano, ma goditi il rientro

 

Sì, hai capito bene: goditelo. 

Concentrati su una sola mansione alla volta e, se capita che qualcosa fuori dalla finestra catturi la tua attenzione per qualche minuto, permettiti pure quella distrazione. Non c’è nulla di male.

 

Riduci drasticamente la mole di ansia che ti viene trasmessa dagli altri, allontanando le richieste eccessive e le pressioni esterne. Ricorda che puoi farlo senza problemi, perché, anche se ti lascerai travolgere dall’ansia, non diventerai una persona più produttiva.

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3. Torna a lavoro serenamente rallentando la tecnologia

Tra le varie cose, esistono due tipologie di vacanze che potresti aver vissuto: o con un uso moderato, talvolta detox, della tecnologia, oppure con un uso costante e dipendente dallo smartphone. 

 

In entrambi i casi, un suggerimento che mi sento di darti è di ridurre drasticamente l’uso della tecnologia appena metti piede in ufficio.

 

Essere minimalisti dal punto di vista tecnologico è estremamente importante per abbassare il livello di stress.

Il rientro al lavoro è un momento di forte pressione, specialmente se affrontato male. 

 

Sarai sommerso dalla tecnologia: ci saranno email da leggere, programmi gestionali da utilizzare, e qualunque sia il tuo ruolo lavorativo, la tecnologia sarà comunque una presenza costante.

 

Il mio consiglio è di rallentarne l’uso

 

Impara a controllare i tuoi dispositivi elettronici personali in modo selettivo. 

 

Anche se questa riduzione drastica può farti sentire le vacanze ancora più lontane, ricorda che ti permetterà di avere una connessione più profonda con te stesso o te stessa.

 

La tecnologia ci distrae, ci offre una scarica dopaminica che ci allontana dalla nostra vita interiore e dalle nostre vere priorità.

 

Ripartire con il lavoro significa dare il giusto tempo alle cose che ci vengono richieste, concentrandoci su un’unica attività alla volta.

 

Significa farsi delle domande che ti aiutino a eliminare il senso di colpa o vergogna per il tempo che hai trascorso in vacanza. 

 

Tutte strategie che hanno lo scopo di raggiungere un obiettivo: rimanere concentrati su se stessi. 

 

E per farlo, la tecnologia va limitata.

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4. Rientro a lavoro rivedendo le nostre abitudini serali

L’ultimo consiglio che ti do è probabilmente quello che non ti piacerà, e lo capisco bene, perché anche per me non è facile da applicare. 

 

Torniamo dalle ferie, ricominciamo la routine lavorativa, ma per sentirci ancora legati al periodo di vacanza, tendiamo ad adottare una routine serale poco sana.

 

Non facciamo nulla di straordinario: ci vediamo con amici, facciamo più tardi del solito, ripercorriamo abitudini che avevamo durante le ferie. 

 

All’apparenza, tutto questo sembra assolutamente sensato. Potremmo pensare che si tratti di un perfetto rientro graduale, ma la realtà è un’altra.

 

Il metodo migliore per affrontare una giornata di lavoro, che abbiamo cercato di impostare nel modo più equilibrato possibile, è invece quello di togliere, di semplificare. 

 

Il vero rilassamento arriva quando ci prendiamo il tempo per riposare davvero. Stare fuori la sera, per quanto possa sembrare divertente, non è rilassarsi.

 

Rilassarsi significa prendere quel tempo che il lavoro ci ha sottratto e dedicarlo completamente a noi stessi: al riposo mentale e fisico. 

 

Un consiglio minimalista, in questo caso, è quello di ridurre la routine serale al minimo. Una doccia, un tè, qualche pagina di un libro. 

 

Magari evitare l’alcol per non compromettere la qualità del sonno.

 

Mantenere le cose semplici, ridurre il rumore nella nostra mente: questo è il segreto per un vero rientro rigenerante.

tornare a lavoro dopo le ferie: ultima considerazione

Siamo arrivati alla fine. 

 

In questo articolo ho raccolto quattro consigli minimalisti che puoi applicare subito. Alcuni sono un po’ più complessi, altri estremamente pratici. 

 

Sappiamo tutti che il rientro al lavoro dopo le ferie non è mai il massimo, ne siamo consapevoli. Una vita in vacanza è il sogno a cui tutti aspiriamo, ma purtroppo non è sempre possibile.

 

Qui entra in gioco il minimalismo. 

 

Ci aiuta a eliminare il superfluo, a concentrarci sulle cose davvero importanti, una alla volta, per mantenere l’equilibrio ed evitare di sentirci già esausti dopo la prima settimana di lavoro.

 

Spero che questi consigli ti siano stati utili. Mettili in pratica e, se ti va, scrivimi una mail per raccontarmi come ti stai trovando. 

 

Ti auguro un buon rientro al lavoro: affrontalo con grinta, ma in modo minimalista.

 

Ci leggiamo al prossimo articolo!

Produttività, preduttività e gestione del tempo
Produttività, preduttività e gestione del tempo

E se tutti i lunedì condividessi con te idee e suggerimenti per aggiungere, ogni settimana, un pezzettino in più di consapevolezza nella tua gestione del tempo?

 

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